Lei, padre, ha conosciuto i tempi in cui le sorti dell'umanità erano ancora nelle mani di Dio. Ma io no, non ho conosciuto quei tempi, sono nato dopo, e mi sembrano lontani come un'era preistorica. Posso arrivare a rimpiangerli, ma che senso avrebbe? E come me, dopo di me, sono comparsi altri milioni di persone, in questo mondo che è cambiato così profondamente, che è diventato di colpo così precario, traballante. E lei non crede que alcune di queste persone, almeno alcune, non tutte, possano essere congenitamente un po' diverse, possano avere sviluppato qualcosa de profondamente simile a questo nuovo mondo, che prima di loro non era mai esistito? Non lo crede possibile?